Come si creano i colori terziari e come si interpretano

Per l’interpretazione secondo la cromoterapia guarda il video con Michela Pighi, naturopata e Daniel Patti, consulente olistica.
Come si creano i colori . Classificazione dei colori.
I colori di base dai quali si ottengono tutti gli altri vengono chiamati “primari”:
– per gli scienziati sono rosso, giallo e verde, che mescolati insieme danno il bianco;arteterapia come si creano i colori
– per i pittori sono rosso, blu e giallo, che mischiati danno il nero.
Unendo i colori primari in parti uguali, si ottengono quelli secondari:
– arancione
(dato da rosso + giallo);
– verde (dato da giallo + blu)
– e viola (ottenuto da blu e rosso).
Un’altra classificazione divide i colori in:
– caldi, ovvero giallo, rosso, arancione e marrone;
– e freddi,ossia azzurro, indaco, viola e verde.
Infine bianco, nero e grigio vengono definiti neutri o acromatici.
Di seguito analizziamo alcune delle colorazioni non trattate nel video sotto vari aspetti: la storia, la simbologia, le personalità che ne sono attratte
e la percezione in altre culture.

Bianco

Ha un’alta luminosità ed è dato dalla combinazione di tutti i colori dello spettro elettromagnetico. E’ il simbolo di purezza, verginità, spiritualità e divinità, infatti
è associato agli angeli e all’eternità, al matrimonio e al battesimo. In campo pubblicitario rappresenta l’igiene, ma è anche legato a saggezza e
vecchiaia. In ambito militare indica resa e armistizio. Chi ama il bianco è fatalista, creativo, ingenuo ed ha grande fiducia nel
prossimo e nel futuro. In Oriente ed in Giappone questa tinta è accoppiata alla morte ed al lutto, in India indica
l’infelicità.

Giallo.

Rappresenta la luce del sole, l’energia e la conoscenza. Appassiona soggetti estroversi, dinamici, creativi e spesso giovani. Ma anche ambiziosi, generosi, spensierati e sereni. Sono individui che tendono a manifestare vitalità a fasi alterne, sono prolifici in fatto di idee, ma soffrono la solitudine e cercano l’approvazione delle persone.

Secondo la cromoterapia questo tono ha la capacità di regolare la frequenza del battito cardiaco e della pressione arteriosa.
Inoltre favorisce la concentrazione e lo studio, infonde sicurezza e fiducia, e accelera il metabolismo. Nella vita pratica è la tinta di molti taxi e scuolabus,
ed è utilizzato nelle gare automobilistiche perché facilmente distinguibile. E’ uno dei colori simbolo della Cina imperiale,
per i buddisti è associato alla saggezza, per i giapponesi è il coraggio e per gli egiziani è il lutto perchè ricorda il pigmento dorato con cui erano dipinti i
sarcofagi.

Arancione.

Simboleggia la comprensione, la saggezza, l’equilibrio, l’armonia interiore e l’ambizione.Gli amanti di questo colore sono spesso altruisti, ottimisti, sinceri, brillanti, spontanei e razionali. Sono consapevoli delle proprie capacità, hanno energia e vitalità. Nella cromoterapia l’arancione è utilizzato per curare la depressione, inducendo serenità, ottimismo e positività. Inoltre stimola la circolazione del sangue e la fecondità.
Un tempo era usato dai cristiani per indicare i peccati di gola, mentre gli antichi romani lo usavano per i vestiti nuziali femminili.Nella cultura cinese e giapponese è considerato espressione di buon augurio.I monaci buddisti e lo stesso Dalai Lama vestono di arancione per simboleggiare, come aveva fatto lo stesso Buddha, la rinuncia ad una vita di piaceri.

Rosso

E’ legato all’aggressività, alla voglia di fare e di vincere, alla passione e all’amore. Tutti sentimenti molto forti che indicano uno stato di eccitazione,
fierezza e orgoglio.Non a caso fu spesso adottato dagli operai nelle lotte contro il capitalismo e da numerosi partiti, tra i quali quello comunista.
Chi preferisce tale colorazione è ottimista, deciso, coraggioso, estroverso e passionale. Pecca però di irrequietezza, irascibilità, impulsività e presunzione.
Per la cromoterapia essere circondati da pareti rosse induce ad un aumento del del battito cardiaco, aumenta l’aggressività e le energie. E’ il colore del cuore, dei muscoli e del sangue.I romani lo associavano infatti a Marte, divinità della guerra. Nell’Antico Egitto, invece, era chiamato “DeSheR” e aveva un duplice significato:
– positivo quando era simbolo della creazione del corpo umano, che si fosse originato da argilla inerte e sangue;
– negativo quando era associato all’aridità del deserto, il cui nome deriva proprio questo colore.
Nella vita pratica è utilizzato perché attira particolarmente l’attenzione. Nell’ambito della grafica induce il consumatore medio a spendere di più e ad
acquistare più in fretta. Inoltre stimola l’appetito, pertanto è sfruttato nella ristorazione insieme a giallo e arancione. In India viene associato alla purezza mentre in Cina ha un significato beneaugurante e di felicità, infatti è la tinta dei vestiti da sposa. Per i buddisti, raffigura la compassione mentre in Sudafrica è legato al lutto.
Per tutto ciò che vuoi sapere su come si creano i colori terziari e sulla loro interpretazione guarda il video