Festa di San Martino

La festa di San Marino è molto sentita nelle scuole Waldorf e celebra l’arrivo dell’autunno. Per la ricorrenza si organizza una camminata nel buio, alla luce delle lanterne, preparate a mano dai maestri e dai genitori. Questa passeggiata vuole essere un invito a fare un cammino interiore di preparazione al Natale. Nella scuola che frequenta mia figlia la sera dell’11 Novembre ci troveremo per questo importante appuntamento di raccoglimento verso la propria interiorità, per trovare la nostra luce, vivere questa emozione e di riflesso farla vivere ai nostri bambini. Durante la passeggiata intoneremo dei canti,

Ecco la storia di san Martino.

San Martino è vissuto nel IV secolo dopo Cristo; di origini romane, figlio di un tribuno della legione, nacque nell’odierna Ungheria e trascorse l’infanzia a Pavia. Divenne poi militare, inviato in Gallia. Così il narratore Jacob Streit immagina il momento che, secondo la tradizione, cambiò la sua vita: “Cavalcava alla volta della città di Amiens, soffiava un vento gelido, ed era troppo freddo persino per i corvi in volo nell’aria. Le ultima rigide foglie d’autunno turbinavano via dagli alberi quasi spogli. D’improvviso, dinanzi a sé, ai margini della strada, Martino scorse una figura. Era poco vestita e si appoggiava a una grande pietra per trovare riparo dal vento. La figura del mendicante alzò una mano implorante e mormorò parole che il vento disperse e guardò con occhi grandi verso Martino. Allora egli si tolse il mantello dalle spalle, sguainò la spada tagliente e tagliò dall’alto in basso il mantello in due. Porse la metà al mendicante che vi avvolse le sue membra tremanti, pieno di riconoscenza. Martino si gettò l’altra sulle spalle. Continuò a cavalcare verso la città per trovare albergo”. La notte seguente fece un sogno in cui vide il Cristo, vestito con la metà del suo mantello, che diceva ai suoi angeli: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”. Al suo risveglio il mantello era integro. Successivamente Martino si convertì al cristianesimo, divenne vescovo della città di Tours e, dopo la morte, fu riconosciuto e venerato come santo.