Gli insegnamenti ad epoca sono una peculiarità delle scuole steineriane.

A cura di Marco Rossetti

Per un periodo che di norma va dalle 4 alle 5 settimane ai bambini delle scuole  steineriane  viene portata incontro, nella prima parte della mattinata, una sola disciplina, sia essa la storia, l’aritmetica, la geografia .. ovvero tutte le materie  incluse nel curricolo scolastico nazionale più altre specifiche di questo tipo di scuole. E’ diverso però approcciarle in maniera frammentaria (es. il lunedì dalle 8 alle 9 geografia, dalle 9 alle 10 aritmetica), oppure tutti i giorni per circa un mese.

In quella che è la prima parte della mattinata, si segue sempre e solo quella materia.

Rudolf Steiner portò l’esempio di un impiegato al quale, al suo primo giorno di lavoro venne prospettato un quadro settimanale in cui cambiava continuamente mansione da un giorno all’altro. Ecco, questo è quello che cerchiamo di evitare perché se sarebbe complicato e poco producente per un adulto, figuriamoci per un bambino. Questo approccio, che nel mondo anglosassone è chiamato dei main block (letteralmente blocchi principali), in Italia è chiamato “insegnamento ad epoche”. Chi ha fatto un’esperienza di soggiorno all’estero finalizzato all’apprendimento della lingua di quel paese sa che dopo circa un mese (specialmente se non ci sono stati contatti con propri connazionali!) si comincia a sviluppare un collegamento profondo con quella lingua, con quella cultura e, se l’esperienza è stata abbastanza intensa, si comincia addirittura a sognare in quella lingua. Allo stesso modo un bambino che ha vissuto per un mese intero nell’atmosfera di una determinata disciplina comincerà a parlarne il linguaggio portandosela appunto anche nel sonno.

 

Dopo una sana ricreazione di metà mattina riprendono le attività durante le quali i bambini vengono condotti a sperimentare altre materie (rispetto a quella trattata nella prima parte della mattinata) in base alle energie disponibili: anche come adulti possiamo forse condividere che ci sono momenti della giornata in cui siamo più inclini per un’attività o per un’altra.

Ecco che dopo l’intervallo, il bambino è pronto per ricevere, per esempio, l’insegnamento delle lingue straniere e materie artistiche (pittura, musica, modellaggio della cera o creta, lavoro manuale). Premesso che, in un anno scolastico in base alla definizione di “epoca di insegnamento” precedentemente data, vi sono 8 o 9 epoche, ogni epoca trova collegamenti con tutte le altre discipline per cui, per esempio, la trattazione della zoologia in IV° classe in epoca, sarà accompagnata nello stesso periodo da una parte ritmica declinata su questo particolare ambito (es. con filastrocche riguardanti animali, …), la pittura riguarderà gli animali di cui si è parlato, le canzoni avranno come tema gli animali, nelle lingue straniere si approfondiranno il lessico, piccole recite e altro ancor riguardanti la zoologia, insomma un vero e proprio “bagno interdisciplinare” in quel determinato argomento.

 

Oltre all’approcciare i bambini in maniera diversa alle singole discipline del curricolo ministeriale, come già detto con gli insegnamenti ad epoca, ci sono alcune discipline peculiari della pedagogia steineriana.

Per nominarne alcune l’euritmia che in termini generali potrebbe essere portata come un’arte del movimento si collega a realtà archetipiche presenti in ogni essere umano, la ginnastica Bothmer sempre legata al movimento e il disegno di forme, potrebbe essere considerato, in un certo senso, anche come un precursore della geometria. Risulta in realtà molto difficile definire questo tipo di discipline: l’ideale, per avere un’idea più chiara a precisa, sarebbe di poterle sperimentare.

Discipline peculiari o comunque approccio alternativo ( insegnamenti ad epoca ) alle discipline curricolari più classiche, mirano ad indirizzare il bambino, o uomo in divenire, a crescere in maniera equilibrata in tutte le sue facoltà e non solo quindi quello logico-matematiche o linguistico-verbali, come puntava a verificare l’obsoleto test del quoziente intellettivo di Binet del secolo scorso.

Quindi spazio allo sviluppo dell’intelligenza corporea, a quella musicale, a quella interpersonale, intrapersonale e così via. Già dagli anni ’80 è noto il modello delle intelligenze multiple che poi è un qualcosa che ci ricollega, se vogliamo anche al modello di uomo rinascimentale. Se pensiamo al modo di lavorare di Leonardo da Vinci, un approccio a 360 gradi, multiforme e multidimensionale, questo dà la possibilità di maturare un pensiero plastico, un pensiero sistemico vivente, adatto alla vita appunto.