Gli integratori biodinamici e le recenti scoperte

Nella mia continua ricerca delle cure naturali per stare bene ed essere in forma mi imbatto spesso nella proposta di integratori ma oggi vi voglio parlare in particolare degli integratori biodinamici. In linea generale credo che l’integrazione naturale ai nostri bisogni dovrebbe arrivare da una sana alimentazione ma sono in tanti a sostenere che questa non basta, dato che viviamo in un ambiente inquinato. Per questa ragione io per prima, a periodi alterni, assumo integratori e tra questi ho trovato molto interessanti gli  integratori Bío dinamici, che andrebbero a ripristinare l’equilibrio enzimatico nel nostro organismo. Per esempio se un particolare enzima è stato snaturato per le intossicazioni da metalli pesanti (che sono ovunque: aria, acqua, cibo etc.), questo integratore ripristina il naturale equilibrio dell’enzima. Nel testo sotto troverete una dettagliata spiegazione dell’argomento a cura del dr. Massimo Radaelli, direttore della rivista scientifica Pianeta salute.integratori biodinamici

Biodinamica, la nuova scienza: enzimi, gli “operai” della cellula

A cura di Massimo Radaelli, dir. Pianeta Salute

Il termine “Biodinamica” fu introdotto da Rudolf Steiner, il fondatore dell’Antroposofia, una concezione dell’uomo e del mondo che nel primo quarto del secolo scorso aveva portato un rinnovamento fertile nel campo della Medicina, della Pedagogia, dell’Arte della Scienza in genere, oggi il termine fa riferimento, strettamente scientifico, ai processi naturali che caratterizzano tutti gli organismi viventi e i sistemi ecologici, basati sull’autoregolazione ovvero l’adattamento alle condizioni esterne,  quello che chiamiamo equilibrio della Natura, e non può prescindere da una approfondita conoscenza dei veri “operai della cellula”, gli enzimi. Questo equilibrio si incontra nel corpo umano capace di guarire o resistere alle malattie, lo incontriamo nei nostri muscoli che si rafforzano con l’uso, nella nostra pelle che si ispessisce nei punti in cui viene sollecitata.

Lo svolgimento di tutte le funzioni di un organismo, di qualunque genere esse siano, comporta sempre un dispendio di energia che deve essere compensato attingendo dalle sostanze nutritizie; questa energia necessaria alle attività vitali è estratta dal materiale nutritizio tramite il metabolismo, un complesso di reazioni chimiche liberatrici di energia in cui i substrati vengono combinati con l’ossigeno assunto dall’ambiente con la respirazione e trasformati in molecole più semplici. I radicali liberi derivati dall’ossigeno sono molecole che vengono a formarsi durante i continui processi di riduzione dello stesso, ne vengono prodotte piccole quantità di forme reattive e parzialmente ridotte, che sono inevitabili prodotti della respirazione mitocondriale. Alcune di queste forme sono altamente reattive e possono danneggiare lipidi, proteine e acidi nucleici. La produzione dei “radicali liberi” incrementa con l’uso di prodotti geneticamente modificati (OGM), imponendo, a livello cellulare, una condizione di stress chimico denominato “ stress ossidativo” sia esso causato da un esagerato aumento di molecole radicaliche, o causato da una ridotta attività delle difese antiossidanti endogene. Se ora spostiamo la nostra attenzione sui cibi transgenici (OGM) e consideriamo che detti prodotti sono il risultato dell’introduzione di enzimi diversi dal loro bioma e associamo questa considerazione al sistema delle coltivazioni agricole, ci si può rendere conto quanto possa essere minata la salute umana. Le malattie degenerative, l’invecchiamento precoce, una ridotta efficienza delle risposte immunitarie, molteplici patologie ascrivibili ad alcune classi di tumori, possono essere causate dallo “stress ossidativo” E’ quindi evidente la necessità di porre attenzione peculiare non solo alla qualità, come è stata prima descritta, ma anche ai rischi impliciti per alcuni prodotti. Purtroppo oggi gli alimenti sono fortemente invasi, “quasi intossicati”, da metalli pesanti, da pesticidi, e da fitofarmaci: i preparati biodinamici sono concepiti proprio per contrastare questi fenomeni, con ricadute profonde in ogni settore della Medicina.

La rivoluzione copernicana della Terapia complementare enzimatica

Concetti difficili? No, semplicemente un altro piano di pensiero: così come nell’universo la Geometria euclidea lascia il posto ad altri modelli matematici, analogamente i princìpi della catalisi chimica (cioè del superamento di soglie di attivazione per reazioni termodinamicamente possibili) assumono una diversa “plasticità” nel mondo subcellulare degli enzimi. Le strategie che ne derivano, in termini di Terapia Complementare Enzimatica (TCE), sono la rivoluzione copernicana della Medicina: agire secondo natura, “dialogando” con gli enzimi nel solo linguaggio ad essi comprensibile, quello dei substrati. Qualcuno ha definito la TCE come la prima “terapia intelligente” e non siamo lontano da vero visto che “intus ligere” significa “leggere dentro”: esattamente quanto accade dopo assunzione di preparati biodinamici che identificano immediatamente le situazioni conformazionali enzimatiche responsabili di disturbi e patologie. I protocolli, che in numero crescente arricchiscono il bagaglio interventistico biodinamico, sono studiati in funzione delle presumibili carenze della funzionalità enzimatica e hanno mediamente (nelle patologie croniche) una durata di almeno quattro mesi prima di eventuali aggiustamenti: patologie sviluppatesi anni non possono certamente regredire in qualche giorno. Ne derivano due necessità: l’apertura mentale dei “curanti” a questa nuova visione “di terreno” e la consapevolezza dei “curati” che, unicamente assecondando la natura, si possono ottenere risultati, a volte eclatanti, come le recenti ricerche evidenziano, anche in patologie spesso considerate incurabili. E’ stato scritto che le malattie non esistono, sono solo espressione di una autodifesa: imparare a conoscerle nella nuova luce dell’Enzimologia biodinamica può e deve rappresentare la svolta, “secundum naturam”.

Per approfondimenti: www.citozeatec.it

E se volete approfondire alri argomenti sul mio blog con la partecipazione di Massimo radaelli ecco qui un link.